- Home
- Tribit Xfree Tune – cuffie wireless bluetooth a basso costo
Tribit Xfree Tune – male che vada le rendo ad Amazon
Si, prima di comprare queste Tribit Xfree Tune ho pensato esattamente questo. Lo ammetto.
Chi mi conosce sa quanto sia fissato per la tecnologia, al punto da risultare nerd in senso stretto. Questo discorso è applicabile anche all’ambito musicale naturalmente.
Compro pochi componenti, ben selezionati, e sempre dopo aver letto quintali di recensioni su riviste e siti web del settore: dopo aver minuziosamente valutato il rapporto qualità prezzo. Sempre.
Perchè proprio le Tribit Xfree Tune?
Seguendo lo schema di cui sopra, sono andato alla ricerca di un paio di cuffie over the ear e bluetooth: sarebbero dovute costare relativamente poco, sicuramente sotto i 100 €, ma contestualmente avrebbero dovuto suonare bene.
Anche in questo caso, chi mi conosce sa quanto sia pignolo sulla questione del suonare bene.
Messo alla lettura di centinaia di recensioni, ho esaminato tantissime cuffie. Ho osservato sicuramente sempre e comunque la qualità musicale del prodotto, cercando di non badare troppo agli extra. Non ero particolarmente interessato a tecnologie di insonorizzazione attiva (ANC, CVC e così via). Non ero neppure interessato al design del prodotto in sè, se non dal punto di vista funzionale: comodità e vestibilità.
Mi imbatto finalmente in alcune – davvero poche! – recensioni letteralmente entusiaste da un punto di vista prettamente audiofilo.
Tribit Audio è un brand che sicuramente nessun audiofilo assocerebbe ad HiFi. Non per chissà quale motivo. Non è nota tra i più blasonati brand in quegli ambiti, tutto qua.
Prima di continuare a leggere, mettersi nell’ordine di idee che si parla di un prodotto da circa 45€. Qualunque cosa si trovi scritto oltre, è direttamente proporzionale all’esborso monetario affrontato.
Che poi, per questo tipo di prodotto, vuol dire un decimo circa (più o meno, dipende da che concorrente vogliamo scegliere) del valore degli altri prodotti considerati nel range dell’HiFi e soprattutto da audiofilo.
Qualità audio
Chiarezza e nitidezza prima di tutto
Le Tribit Xfree Tune hanno un’ottima chiarezza e nitidezza sonora. Bassi vagamente pronunciati, ma comunque ben definiti, e un suono quasi naturale e flat. Soprattutto considerando che si tratta di cuffie Bluetooth e non cablate.
Dopo diversi giorni in cui ho indossato le cuffie anche per 5 o 6 ore consecutive, posso affermare che l’ascolto non affatichi praticamente mai. Prendo come esempio diverse concorrenti su questa fascia di prezzo ma anche sino a circa 100 € e quasi tutte, dopo una sola ora di ascolto mi affaticano.
Ho in mente le Bluedio, un brand che ha confezionato quintali di cuffie, alcune a prezzo budget ed altre da top di gamma. Eppure tutte – ad oggi – affaticanti dal punto di vista dell’ascolto, per colpa quasi sempre di un suono completamente sbilanciato: bassi troppo pronunciati, medi inesistenti ed alti sommersi dai bassi stessi.
Ma qui siamo ad un altro livello. Le Tribit Xfree Tune suonano ben al di sopra della loro fascia di prezzo, competendo con avversarie da tre/quattro volte il loro prezzo per qualità audio.
Tenendo in mente che parliamo di qualità audio pura, ovvero di un ascolto musicale, e non di active noise cancelling o di telefonate, le potete mettere al fianco rispettivamente di Bose Quiet Confort 35 e di Sennheiser PXC 550 (non le confronto di proposito con le 4.40 o le 4.50 che reputo inferiori a livello di resa puramente musicale).
Rispetto alle Sony MDR-XB950B1 la resa sonora è decisamente superiore. Come pure rispetto a tutte le Bluedio, Avantec, MPOW, Cowin che troverete su Amazon.
Qualità audio
Per qualità audio, di cui tanto ho scritto sino ad ora, intendo il livello di fedeltà con cui viene riprodotto l’audio rispetto a come la traccia musicale era stata registrata in studio.
Ovvero, una rappresentazione bilanciata e fedele dei bassi, dei medi e degli alti. Inoltre, come le cuffie siano in grado di disegnare le immagini sonore ed il palcoscenico (o rappresentazione 3D di quello che si sta ascoltando).
Le Xfree Tune eccellono praticamente in tutto, anche se la rappresentazione 3D è particolare. La tridimensionalità è presente, ma il palcoscenico viene disegnato sulla propria testa: a partire dalla fronte fin dietro la nuca.
Il suono resta comunque nitido, limpido, ben posizionato, avvolgente, ben spaziato in larghezza. Le voci maschili sempre ben distinguibili dai medio bassi. Le voci femminili, per certe cuffie un’emerita chimera, risplendono chiarissime.
Questo significa anche che se l’incisione del pezzo musicale non è stata curata, la scena risulterà – giustamente – piatta. Con pressochè tutti i pezzi incisi di recente che ho potuto ascoltare, suonano mostruosamente.
Alcuni esempi
L’album Mosaik di Camo & Krooked, il pezzo Take Me With You di The Glitch Mob o Electronic Dream di Araabmuzik sono gli esempi più eclatanti e, forse, entusiasmanti. E My Eyes di Nero? Da sentire ad occhi chiusi, ove, negli ultimi istanti di ascolto, la voce della cantante sussurra mentre un muro sonoro travolge l’ascoltatore.
Back to the Future (Part I) di D’Angelo (andare a sentire qua, un album immancabile per chi apprezza l’R&B), con le sue pizzicatine sulle corde, i synth che fanno pan da sinistra a destra e viceversa, la superlativa – e, ancora una volta, difficile da riprodurre per molte cuffie – voce di D’Angelo, le seconde voci e quelle in sottofondo, il basso ritmatissimo ed allo stesso tempo profondo. Questa traccia metterebbe alle corde una marea di cuffie sul mercato.
In fin dei conti, con queste Tribit Xfree Tune si può spaziare attraverso qualunque genere musicale senza mai rimanere delusi.
Potrei continuare a lungo, ma preferisco condividere la mia playlist di test a fondo recensione.
Comodità e Bundle
Le Xfree Tune Free si ripiegano per essere inserite in una custodia per il trasporto. La custodia non è inclusa. Non un grosso problema, visto il prezzo pagato. Amazon offre diverse soluzioni molto economiche in merito.
Bundle
Nella confezione, davvero minimale, si trova un cortissimo (30cm credo) cavo aux maschio-maschio con jack da 3.5 ed un altrettanto cortissimo cavo usb per la ricarica.
Comodità
Le cuffie risultano molto comode da indossare, con cuscinetti molto morbidi che avvolgono i padiglioni. Stesso materiale presente anche sull’archetto.
Non sono comode quanto un paio di Sennheiser Momentum 2.0, ovvero 300€ in più sul prezzo, ma restano comunque molto comode.
Comandi
Quello che non m’ha tanto convinto è il posizionamento dei pochi comandi fisici: tutti sul lato destro del padiglione destro. Davanti si trova il power on/off, dietro i tasti volume su/giù che se premuti a lungo fungono da skip avanti/indietro rispettivamente. Dopo diversi giorni d’uso, ancora non riesco a trovare il tasto giusto.
Da notare che il volume in questione è quello del dispositivo sorgente, che sia esso computer, smartphone, tablet o altro.
Batteria, Connettività e piccoli dettagli
La durata della batteria è a dir poco strepitosa. Sul proprio sito Tribit Audio dichiara 40h di uso continuato. Per la mia esperienza, dopo 5 giorni di uso davvero intenso, la carica è ancora al 50%.
Le cuffie possiedono la cancellazione del rumore attiva, ma si tratta della CVC 6.0, attiva solamente durante le chiamate. Il punto è che l’insonorizzazione passiva è davvero buona: mentre si ascolta musica è veramente difficile che si possa sentire chiunque parli a 10 cm di distanza o rumori ambientali.
La connettività è offerta dal protocollo Bluetooth 4.1: associare le cuffie a notebook (personalmente sotto linux), mac, smartphone è davvero indolore. Si abbinano subito e ad ogni accensione ricordano l’ultimo dispositivo collegato, tentando il pairing immediatamente con esso.
Direi che il ricevitore BT integrato è di buona fattura: sono riuscito ad usare le cuffie spostandomi anche in stanze limitrofe, con muri e porte di mezzo. Sicuramente i 10 metri canonici sono rispettati, ma anche qualcosina in più.
In ogni caso, qualora le batterie interne si scaricassero improvvisamente, è possibile usare le cuffie collegate con cavo aux (il suo aux in è al di sotto del padiglione sinistro). Un consiglio spensierato è quello di spendere pochi euro in un cavo aux più lungo, qualora si abbia intenzione di usare le Tribit Xfree Tune cablate.
Altro dettaglio: non sono rimasto troppo contento della qualità del microfono integrato. In caso di uso in chiamata telefonica, si rimarrà soddisfatti dell’audio ricevuto, ma chi ascolta dall’altra parte farà davvero fatica a sentire l’audio proveniente dalle cuffie.
Giudizio finale
Le Tribit Xfree Tune mi hanno piacevolmente stupito e sono al momento le cuffie che uso quotidianamente mentre lavoro in ufficio, a casa o nel tempo libero.
Schematicamente
PRO: dal punto di vista del puro ascolto musicale le Tribit Xfree Tune suonano mostruosamente bene con qualunque genere per il 95% delle volte. Buona insonorizzazione passiva. Si richiudono per essere trasportate in un eventuale case. La batteria dura 40h (per davvero).
CONTRO: i pulsanti di controllo sarebbero potuti essere posizionati in modo migliore (magari lateralmente sul padiglione destro, anzichè sul retro). Il microfono, in chiamata telefonica, è poco efficace.
Sommariamente: Mi hanno entusiasmato. L’aver scoperto dettagli mai sentiti prima in pezzi musicali in precedenza ascoltati centinaia di volte, impareggiabile. Considerando il prezzo davvero irrisorio e cosa, dal punto di vista della resa musicale, si vada a comprare con circa 50€ in genere, le Tribit Xfree Tune sono imbattibili e “da avere”.
Le cuffie sono acquistabili sulle piattaforme Amazon, compresa quella italiana:
La playlist di test
Elenco di seguito un fiume di tracce – mp3 320k o flac lossless – scelte ad hoc per mettere sotto torchio qualche particolare aspetto dell’ascolto:
- Plini – KO KI
- Chon – Sleepy Tea
- Polyphia – Goose
- Santana – Europa
- Steve Vai – Tender Surrender
- [amazon_textlink asin=’B0786GF84H’ text=’Dream Theater – Another Day’ template=’ProductLink’ store=’andymnc06-21′ marketplace=’IT’ link_id=’cfd059c8-d3a6-11e8-ae61-35d29cdd4f27′]
- Pink Floyd – Time
- Led Zeppelin – Stairway to Haven
- Disturbed – Stricken
- System of a Down – Toxicity
- System of a Down – Chop Suey!
- [amazon_textlink asin=’B0094UXW52′ text=’Metallica – Nothing Else Matters’ template=’ProductLink’ store=’andymnc06-21′ marketplace=’IT’ link_id=’0bb09126-d3a7-11e8-94ee-99fdb67cb3fe’]
- Bush – Machinehead
- Kamelot – March of Mefisto
- Nightwish – Phantom of The Opera (live)
- Pain of Salvation – Pluvius Aestivus
- Nas feat Lauryn Hill – If I Ruled The World
- J Cole – Wet Dreamz
- D’Angelo and The Vanguard – Back to the Future (Part I)
- Lauryn Hill – Everything Is Everything
- Amy Whinehouse – Back to Black
- Christina Aguilera – Fighter
- Annie Lennox – Why
- Portishead – Glory box
- Lamb – Gabriel
- Abfahrt Hinwil – Tech 8
- 20Syl – Voices (instrumental)
- Phaeleh – Afterglow
- Abfahrt Hinwil – Everything Is Green
- 20Syl – Ongoing Things (instrumental)
- Bonobo – The Keeper
- Evenus – A Moment With You
- Phaeleh – Journey
- Ishome – Ken Tavr
- Electro Deluxe – Devil
- Phaeleh – Night Lights (feat. Cian Finn)
- Camo & Krooked – Watch It Burn
- Araabmuzik – Electronic Dream
- Camo & Krooked – Heat of The Moment (Bensley remix)
- Nero – My Eyes
- Camo & Krooked – Dissolve Me (feat. klei)
- Björk – All is Full of Love